Italia: un paese dove più grave è il tuo reato, minore è la tua pena.

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Tutto il contrario, è tutto il contrario, tutto il contrario” recita una canzone del rapper milanese Fedez e forse un fondo di verità c’è.
fabrizio-corona-in-lacrime-638x425Qualche giorno fa, mi ha colpito la notizia tv dove Celentano scrive una lettera aperta al Presidente Napolitano chiedendo la grazia per Fabrizio Corona.
Sono passati ormai quasi due anni da quando l’ex Re dei paparazzi è stato condannato a 15 anni di reclusione per le numerose accuse che pendono a suo carico. Ormai di lui ci si era quasi dimenticati.
In effetti il carcere se lo merita, se pensiamo alle sue estorsioni e tentate estorsioni ai danni di gente dello spettacolo, ai ricatti, alla detenzione di banconote false, alla bancarotta fraudolenta, la frode fiscale, la corruzione, truffa e diffamazione. Tralascio le ripetute violazioni del codice della strada perchè a confronto dei reati precedenti, sono davvero bazzecole.
Ma se tanto si parla dei suoi reati, meno si parla di quali fra essi siano realmente punibili. Perchè sì, puntare il dito contro Corona è divenuto sin troppo semplice. Con il pacco di denunce a suo carico, dargli addosso può divenire persino un business. E’ così che viene dato poco bado alla condanna di 3 anni e 4 mesi per ricatti ai danni del calciatore Trezeguet. Poco si parla del fatto che fu lo stesso giocatore ad affermare di aver voluto comprare il servizio fotografico nelle mani di Fabrizio che lo ritraeva in atteggiamenti fedifraghi. Corona gli fece pure tanto di fattura.
A nulla valse la testimonianza del diretto interessato riguardo la non sussistenza del reato. La condanna al Re dei paparazzi venne addirittura aumentata a 5 anni per estorsione.
Andare ad aggrovigliarsi nei procedimenti giudiziari di quest’uomo, può veramente diventare un viaggio all’interno di un labirinto. Fra pene legittime e meno, è chiaro che non sia uno stinco di santo.
Tuttavia, in mezzo alla voglia di giustizia da parte della legge italiana che tante energie ha sprecato per questo caso, è realmente giusto attribuire una pena di ben 15 anni?
Vi lascio un momento con questa domanda, spostando ora l’attenzione su un altro caso.

13 Gennaio 2012, una nave della compagnia Costa Crociere urta uno scoglio nei pressi dell’Isola del Giglio. Al timone, il comandante Francesco Schettino. Reo di aver abbandonato la nave prima ancora dei suoi passeggeri, mentre 32 persone perdevano la vita.
Costui, incurante di coloro che morivano per un suo errore mentre si assicurava una scialuppa di salvataggioviene posto agli arresti domiciliari.
Ottobre 2014, Schettino vince la causa contro Costa Crociere e viene risarcito di 26 mila euro per le spese giudiziarie sostenute.
Il Capitano ha indirettamente provocato la morte di 32 persone e viene rimborsato.
Mentre il nome della Costa Crociere e i parenti delle persone scomparse, non potranno vedere alcun risarcimento da questa storia, poichè i danni maggiori sono d’immagine e morali.

Verona, una ragazza denuncia il fidanzato dopo esser stata picchiata. A seguito di un breve periodo in carcere, per lui ora la libertà con gli arresti domiciliari mentre per lei una scorta di sicurezza.
Casi come quest’ultimo ce ne sono a centinaia e il massimo che si riesce poi ad avere è un “arresto domiciliare”.

Sempre Verona, 17 Aprile 1991. Pietro Maso uccide entrambi i genitori a sprangate per averne l’eredità.
Condannato a 30 anni, ne sconterà  solo 22, molti dei quali in regime di semi libertà e potendo usufruire di permessi premio. Quest’uomo in carcere ha studiato, lavorato e si è pure sposato. Ora si gode la sua vita all’età di 43 anni.

Inutile continuare ad elencare casi di cronaca, ma vi invito a ripensare a Corona.
Assassini e violenti risarciti, fatti uscire dal carcere 8 anni in anticipo, condannati a stare in casa spaparanzati sul divano.
Fabrizio 15 anni di carcere. Vi sembra forse una cosa equa? E’ questa forse la giustizia dello stato italiano?

Caro Corona, forse dovevi uccidere qualcuno anche tu per meritarti la grazia. Nel nostro paese funziona così, se fai le cose a metà sei punito per tutta la vita ma se vai fino in fondo, ti mandano a casa.
Essere un personaggio scomodo, con verità scomode in tasca, ti porta quasi al pari di un assassino.
Uccideteli tutti, ma non toccate i potenti

DLIN DLON- INFORMAZIONE DI SERVIZIO


Quando ho aperto questo blog, come si evince dalla descrizione che ne faccio a lato, avevo in testa determinati intenti.
Col tempo è diventato una vera e propria raccolta di scritti, che spaziano sugli argomenti più disparati.
Il tutto è ovviamente suddiviso in categorie, in modo tale che chi fosse interessato unicamente ad articoli di svago possa dirigersi su quelli, senza annoiarsi nel leggere anche i miei fatti personali.

Invito dunque coloro i quali si sentano particolarmente urtati da quest’ultimi, rancorosi e preda dei sentimenti più fastidiosi, a evitare di aprire questa pagina optando per il click della più saggia X in alto a destra.
Se una cosa infastidisce, non vedo perchè interessarsene.
Riguardo le ingiurie che probabilmente graveranno sulla mia testa, fate vobis.
Il Karma torna indietro e non sbaglia mai.

Comunque vada la mia vita personale, spero nel frattempo abbiate pena per voi stessi.

Buon proseguimento!

Una vita senza traguardi

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Avete presente la noia?
Quella spossatezza che vi prende quando non avete nulla di particolarmente interessante da fare, ma un sacco di tempo da buttare?
Un tempo la provavo spesso. Mi capitava di ritrovarmi stesa sul letto di camera mia, ad osservare il soffitto.
Il mio turno di lavoro già terminato, gli amici che invece ancora stavano lavorando. Tua madre che nell’altra stanza guarda la tv.
La sensazione di sprecare le giornate, senza concludere nulla di interessante.
Oggi non so come, ci ripensavo. A quei tempi intendo.
Perchè ad oggi faccio fatica quasi a ricordarmi cosa sia la noia.
E’ questo forse, crescere? Saper riempire le proprie giornate in modo produttivo?
Qualunque sia la risposta, su una cosa non ho dubbi.
Scegliere la mia casa, arredarla e vederla prender forma sotto le mie mani condividendola con chi amo, è la cosa migliore mi sia capitata nella vita.
Ed è proprio li, che perdi la concezione di noia!
Diventi grande, finalmente.
Ti svegli col pensiero di preparare la colazione alla persona cui stai abbracciata tutta la notte.
Pulisci casa sentendola tua in ogni centimetro.
Accarezzi i tuoi cani che si svegliano con te, dandoti quell’amore incondizionato di chi vive, per te.
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Gli amici che ti chiamano per sapere come stai e organizzarsi per un aperitivo, una serata.
Non so esattamente cos’ho fatto nella vita per meritarmi tutta questa felicità, ma posso affermare con certezza di non aver mai avvertito la Vita così bella.
E ti viene voglia di gridare la tua gioia al vento, in modo che tu possa condividerla ed esprimerla.
Sentirsi orgolgiosi della propria vita è una sensazione che mi mancava.
Nonostante possa esserci una fine a tutto, certe emozioni vanno vissute come se non esistessero traguardi. Perchè la vita è una e non si torna indietro.
Quando senti di viverla a pieni polmoni, la stai utilizzando nel modo giusto.
Innamorati, cambia lavoro, vai a vivere da solo.
Dichiarati alla persona che osservi ogni giorno, rischia di fallire.
Buttati senza paura di farti male.
Non avere rimpianti, è una sensazione che ti appagherà… una vita intera.

Un giorno, un mese o tutta la vita.


Era il semaforo più lungo della storia. Credo di esser rimasta ferma col piede sul freno per almeno un minuto e mezzo. Quando mi capita mi piace osservare le persone al mio fianco, nelle loro auto o sui loro motorini. Ma con la coda dell’occhio, per non essere invadente. La maggior parte parla al telefono. Alcuni ne approfittano per scambiarsi tenere effusioni . Altri invece se ne restano in fissa sul tondo rosso, nella trepidante attesa del verde. Poi, senza preavviso, scatta. Ognuno attraversa il proprio traguardo, ognuno per la propria strada.

Ho parcheggiato in garage, perché il vialetto di casa è sempre pieno. Nel prendere l’ascensore stavo già cercando le chiavi.
Quando ho aperto la porta Lei era lì, seduta sul nostro divano che m’aspettava. Ha iniziato a sorridere, si è alzata e mi ha baciato. Si è lasciata andare in uno di quegli abbracci nostri, dove ti abbandoni completamente all’altro anche con le forze. Sai che ti sorreggerà.  Sapeva di bagnoschiuma e i suoi capelli mi stuzzicavano la faccia.
<Cosa cuciniamo per pranzo?>
<mmh tortellini panna e prosciutto!>

E’ nella frase più banale del mondo che ho sentito tutto l’Amore che sono in grado di provare. Si cambia, si cresce e si scoprono cose sempre nuove. Non che non abbia mai amato nella mia vita, ma stavolta era diverso. Era più maturo, più profondo, più invadente. Era un abbraccio infinito di sensazioni, di quelle che ti portano le farfalle allo stomaco e che ti fan sentire una bambina.
Mi sono messa ai fornelli, mentre mi abbracciava da dietro, stuzzicandomi il collo con le labbra. Sorridevo facendo l’indifferente, pensando che amavo quel suo modo di fare. Adoro prendermi cura di Lei.
In quell’istante avevo capito che la vita è un insieme di fasi, di alti e bassi. Che tutto può finire, ma che certe cose ti rendono così felice che riescono a non farti pensare alla parte negativa della vita. In un flashback ho ricordato quando l’ho corteggiata, al brivido nel vederla soltanto passare. A quando le ho rubato quel bacio che non ha respinto.  A quando l’ho fatta mia.
Mi sono girata e l’ho baciata nuovamente. M’avessero detto un tempo “descrivi come vorresti che sia la tua vita un giorno” credo non avrei saputo usare parole migliori degli eventi che mi sono capitati.
Così ho conosciuto l’Amore con la a maiuscola. Quell’amore dove non ci sono troppi Ti Amo, ma è pieno di abbracci e sguardi che valgono molto di più. Quell’amore dove un semplice bacio, ti riporta alla serenità. E mentre diluvia ed osservo fuori dalla finestra, capisco che avere una casa e condividerla con la persona che ami diventa il miglior sabato sera che ti possa capitare.
Arriva un momento in cui si diventa finalmente grandi. In cui si costruisce la propria famiglia, si fanno progetti, si realizzano desideri.  In cui ci si sente liberi.
In cui finalmente si trova quel che si è sempre cercato.
Fosse per un giorno, un mese o tutta la vita.